05 Lug LAGO DI COMO: incendio dell’Isola Comacina Sagra di San Giovanni
Come ogni anno a pochi giorni dall’inizio dell’estate si è tenuta sull’Isola Comacina del Lago di Como la famosa Sagra di San Giovanni, l’evento più antico della Lombardia. Siamo in riva al Lario a Ossuccio, località che insieme a Lenno, Mezzegra e Tremezzo formano il comune di Tremezzina dal 2014, proclamato tra i borghi più belli d’Italia dal Ministero dei beni culturali.
La SAGRA DI SAN GIOVANNI è uno tra gli spettacoli più suggestivi tra quelli proposti nell’arco dell’anno sul Lago di Como: tantissimi gli spettatori, circa 30.000, che hanno assistito anche quest’anno al coreografico spettacolo pirotecnico con il simbolico “incendio dell’Isola Comacina”.
La famosa manifestazione rievoca l’evento storico del 24 giugno 1169, data in cui ad opera di Barbarossa con l’appoggio di Como venne dato fuoco all’unica Isola del Lario con la conseguente fuga degli isolani che si rifugiarono a Varenna (da qui l’altro suggestivo evento che si tiene ogni anno a pochi giorni di distanza sul Lago di Como ).
L’ISOLA COMACINA E’ L’UNICA ISOLA DEL LAGO DI COMO
Con i suoi sei ettari di superficie l’Isola Comacina è l’unica isola del Lago di Como. Si trova a soli 100 metri circa dalla costa occidentale, lunga 600 e larga solo 200 metri. Questa zona del Lago di Como è caratterizzata da clima mite e favorevole per la coltivazione dell’ulivo e la produzione dell’olio locale, il golfo viene anche chiamato Zoca de l’Oil: furono i famosi cinquecento coloni greci mandati da Giulio Cesare a ritenere per primi che questo luogo era perfetto per la coltivazione degli ulivi.
L’isola Comacina è un’isola verde, un luogo incantevole: ulivi, tigli, allori e poi il paesaggio che si ammira da qui è straordinario, tante le ville e dimore d’epoca e il Sacro Monte di Ossuccio, patrimonio universale dell’UNESCO. Il mix di natura e tradizioni fanno di quest’angolo del Lago di Como un luogo prezioso e unico.
CENNI STORICI INCENDIO DELL’ISOLA
“Nei primi decenni del XII secolo, la rivalità tra Como e Milano per l’egemonia e il controllo delle principali vie di comunicazione e dei passi alpini portò nel 1118 alla Guerra dei Dieci Anni. Nel conflitto tra Como e Milano, l’Isola Comacina si schierò a favore del capoluogo lombardo e così fecero quasi tutti i Comuni del Lario.
Per ben due volte l’Isola Comacina subì la peggio dai comaschi: nel 1119 e nel 1124. La rivincita, completa e devastante, giunse nel 1127: Como cadde sotto assedio e vide entrare gli esultanti soldati dell’Isola. L’amara sconfitta indusse i comaschi ad approfittare della spedizione in Italia di Federico Barbarossa per allearsi con lui in funzione anti-milanese.
Dopo aver distrutto il capoluogo lombardo, l’Isola si trovò alla mercé di Como: venne invasa, data alle fiamme e rasa al suolo. Era il 1169. L’Isola non rinacque più e i pochi superstiti si trasferirono a Varenna, allora “Insula Nova”.
Como, colpevole di aver distrutto anche le chiese dell’isola subì una scomunica da Papa Alessandro III. Barbarossa, volendo accertarsi che la Comacina non potesse più risorgere in tutta la sua potenza, in un decreto del 1172 proibì in via assoluta la ricostruzione del castello dell’isola.” (fonte: https://www.isola-comacina.it )
DOPO L’INCENDIO L’ABBANDONO E LA RINASCITA DELL’ISOLA COMACINA
Dal punto di vista storico e artistico l’Isola Comacina è molto importante e le viene attribuito l’intero processo di sviluppo dell’arte medievale italiana. Nel 1169 venne devastata e rasa al suolo dai comaschi e del Barbarossa e finì in stato di abbandono.
Solo nel 1900 inizio la sua rinascita verso quella che è la versione attuale dell’Isola Comacina: ciò che avvio il processo di rinascita furono: la realizzazione delle tre case per artisti con l’obiettivo di rendere l’Isola un focolare dell’arte, e gli scavi archeologici degli studiosi Ugo Monneret de Villard e Luigi Mario Belloni.
Oggi l’isola è tra le aree archeologiche più interessanti dell’Italia settentrionale per l’Altomedioevo.
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